mercoledì 5 luglio 2017

LASCIAR ANDARE....UN GESTO DI RISPETTO PER SE E PER GLI ALTRI

Nessun testo alternativo automatico disponibile.“Lasciare significa:
lasciare che per un po’ le cose seguano il loro corso,
che si muovano liberamente senza il nostro intervento,
finché la direzione del loro movimento non si mostri spontaneamente.
Se rinunciamo a tentare di guidare le cose e quelle, muovendosi,
si allontanano da noi, lasciamole andare.
Molliamo la presa.
Se le lasciamo andare per la loro strada, ci rendiamo liberi per qualcos’altro.
(Bert Hellinger, Gli Ordini del Successo)”
La vita è un fluire continuo di fasi, salite e discese, gioie e difficoltà; un alternarsi continuo, inevitabile e a volte spietato, susseguirsi di situazioni che permeano ogni ambito dello sviluppo dell’individuo nelle sue relazioni interpersonali, potenzialmente riassumibili nelle due categorie primarie di amore e amicizia.
Cresciamo spesso con un’ossessione al possesso, imponendo un Io che si trasforma in Ego attraverso rapporti che, se non etichettati, siamo spesso incapaci di vivere con serenità. Un’assoluta necessità di certezza, di sicurezza che si lega ad una definizione: qualcosa, o qualcuno, deve essere “mio” per garantirne la presenza, o per preservarne il distacco. Non funziona quasi mai. Questi sono bisogni che si alleano alla propria distruzione, limitando la libertà d’essere, d’agire, e soffocando il corso della Vita stessa che riteniamo appartenerci, ma che è solamente goccia nel mare di un oceano di esistenza più grande.
La propensione al possesso inibisce il manifestarsi di questa Vita che custodiamo ma che tutti, in quei lassi di tempo infiniti che si celano dietro un istante, riconosciamo sfuggire dal nostro controllo. La scelta, nella vita dell’uomo, è di certo l’arma a doppio taglio che definisce chi siamo e come vogliamo vivere nel mondo; nessuna obiezione contro il libero arbitrio che abbiamo avuto in dotazione dall’alba dei tempi per decidere verso quale orizzonte salpare e verso quali mete dirigerci. Piuttosto, un’esortazione al respiro, alla pausa, alla meditazione, alla consapevolezza, per comprende quando insistere su una scelta che sembra non dare frutto, per comprendere fin dove ci stiamo spingendo nel voler trattenere persone o situazioni limitando la loro libertà di muoversi, di fluire, interiorizzando la frustrazione che l’attaccamento provoca in noi stessi e negli altri, o per comprendere se, ancora, ne vale la pena.
Nell’attaccamento, nel possesso, ci rendiamo prigionieri della nostra stessa libertà, e deturpiamo senza via di ritorno quella degli altri. Imporsi e imporre è spesso un mezzo per nascondere dietro i migliori propositi una profonda paura o un estremo disagio: rimanere soli, deludere, non voler accettare che ogni cosa ha un ciclo, e come tale, ha il diritto essenziale di poter finire, quando la portata del suo insegnamento termina in questo lasso di Vita cristallizzata nella nostra esistenza.
Spesso non si “cede” perché si teme la pagina bianca, il giudizio dei nostri cari, la sofferenza del momento di passaggio, l’accusa di un tradimento morale, o al contrario, si teme di non avere alternative all’abitudine: muri di buio che si alzano sempre più alti di fronte ad una luce, la nostra, che abbiamo dovere di far brillare, anche a costo di dover lasciare la mano di chi ha percorso con noi chilometri di cammino.
La grandezza e l’umiltà dell’individuo di fronte alla vita e alle continue sfide a cui siamo sottoposti è diventare consapevoli di quando verso una situazione, o una persona – perché i rapporti umani determinano ciò che siamo, e non possiamo Essere Umani senza l’altro – si possa insistere, si possa provare e riprovare ad “aggiustarla”. Tentare fino allo sfinimento è forse il campanello d’allarme per determinare quando e quanto imporsi sia la giusta decisione, perché agire in tal modo può essere la possibilità per dimostrare a se stessi e agli altri la propria forza, la determinazione, la volontà, ma può diventare distruttiva se si perde di vista la prospettiva e la dimensione di fondo, di base, fondamentale, quando infierisce colpi mortali alla libertà dell’altro e alla propria, umanissima, personalità.
Nel caso in cui ci si accanisca su una persona, per esempio, quando una forma d’amore diventa satura e non si è in grado di accettare il punto alla fine di una frase che durava da capitoli, si dovrebbe comprendere che lasciarla libera è il più grande regalo da fare. Per l’altro, perché si avrà rispetto del suo percorso, ma soprattutto per se stessi, perché si onorerà ciò che si ha vissuto e imparato da essa, rendendoci aperti, disponibili, pronti per ogni nuovo arrivo. Amare senza possesso è la più profonda libertà, non si può ricevere libertà se non la si offre incondizionatamente. Non esiste niente di negativo nel mollare la presa, quando né da una parte, né dall’altra, si prospetta più una possibilità di crescita: quando i rapporti diventano sterili e le opportunità un deserto.
Mollare la presa non significa rinunciare, ma rivalutare le proprie priorità avendo cura di se stessi, di proteggere una vita che non può, non deve e non vuole diventare salvezza per l’altro, se implica negazione di se stessi. Mollare la presa, anche solo per un attimo, può essere il più grande dei rimedi, per guardare dentro di noi nel vuoto che si è creato, riempiendolo di potenzialità, garantendo un possibile recupero dei cocci di un vaso che sembrava in frantumi o concedendosi l’immensa opportunità di ricominciare.
Lasciare andare non significa sempre perdere, nell’accezione competitiva del termine; lasciare andare significa permettere alla mutevole essenza di cui siamo composti e dalla quale siamo generati, di portarci esattamente laddove siamo destinati ad arrivare. Ognuno infatti ha il proprio destino e le scelte determinano di volta in volta la costruzione di un ponte per arrivare alla destinazione, che è sempre, meravigliosamente, nonostante tutto il dolore, evoluzione.
Di Chiara Pasin

mercoledì 7 giugno 2017

ABBRACCIO REIKI

Iniziamo un nuovo percorso che dopo mesi di prova e di studi abbiamo ritenuto sia essenziale da mettere in atto per ciascuno di noi che ci siamo approcciati al reiki e anche per chi ha solo bisogno di ricevere tanto Amore.
L'abbraccio è una vera e propria terapia per il mantenimento della salute e del benessere. È un gesto primordiale e rappresenta il primo momento di contatto tra la mamma e il bambino dopo la sua nascita.
Facilita infatti l'ossigenazione del sangue grazie alla produzione di emoglobina, sviluppa e amplifica la formula dell'autoguarigione grazie alle sostanze benefiche che vengono prodotte e dalla combinazione tra il contatto fisico e il rafforzamento psicologico, aiuta le persone ad aprirsi agli altri rappresentando un gesto di riappacificazione e di scambio di calore e affetto, facilita le capacita' mentali e linguistiche sia della persona che abbraccia che di quella che viene abbracciata amplificando il concetto di autostima, essendo un gesto gentile è un'ottima cura nei confronti degli stati depressivi e di malattie mentali, aumenta la produzione di ossitocina nota come ormone del buon umore ideale per contrastare situazioni di stress, aumenta lo stato di salute del cuore grazie a un calo di produzione del cortisolo e della pressione sanguigna sopratutto nelle donne.
Quando le persone si conoscono e condividono un abbraccio l'effetto è maggiormente amplificato.
E' SUFFICIENTE UN ABBRACCIO PER TOCCARE LA PIENEZZA DELL'ESSERE.
VENITE A RICEVERE UN ABBRACCIO REIKI
Per maggiori approfondimenti e informazioni contattatemi in privato o chiamate il 3494363234 Master Reiki Anam

mercoledì 24 maggio 2017

CERTIFICAZIONI SUL REIKI E NORMATIVE

QUALCHE PUNTUALIZZAZIONE SUL REIKI
- il Reiki NON E' una disciplina sportiva ma una PRATICA SPIRITUALE e non può essere certificata da un ENTE SPORTIVO;
- Essendo una pratica spirituale e meditativa sviluppata da un operatore Reiki necessita di un setting ambientale dove si possono trovare una concomitanza di elementi che favorsicono la concentrazione, il rilassamento e la meditazione;
- Nel Reiki metodo Usui formula dell'autoguarigione viene trasmesso dai Master a tutti coloro che prendono l' ATTIVAZIONE ai vari livelli, non solo l'uso degli strumenti ( simbologie) ma anche i valori ETICI COMPORTAMENTALI che sono stati trasmessi dal fondatore Dott. Mikao Usui, ai quali è necessario E' FONDAMENTALE attenersi ;
- Il Reiki è un cammino individuale dove ogni attivato matura e mette in atto un suo percorso specifico e iscrive una nuova metodologia di trattamento istintuale con lo scopo di fornire al pubblico il massimo del benessere sempre attenendosi ai valori etici di base. Questo permette alla pratica spirituale di mantenere una TRADIZIONE ma di adeguarsi ai tempi e alle varie problematiche della società che nel tempo cambia, rispondendo quindi in modo più preciso alle varie esigenze di coloro che vi si aprrociano;
- Ogni Master ha la responsabilità energetica delle persone che attiva ed è per questo motivo, viene rilasciato regolare attestato di frequentazione ai corsi/seminari dove l'allievo è stato valutato e considerato idoneo a praticare ed utilizare le simbologie Reiki trasmesse dal fondatore;
- Ogni attivato al Reiki metodo Usui dell'autoguarigione e ogni Master appartengono ad un albero genealogico di MAESTRI che andando indietro nel tempo hanno come radice inizio il fondatore Mikao Usui Sensei, per cui non ci sono eletti prescelti e NON.... ;
- Il Reiki deve essere sempre scevro da qualsiasi forma commerciale, di sponsorizzazione o svraccosto e deve sempre seguire solo la giusta legge di un equilibrio universale, questo sopratutto dal momento che l'utilizzo dell'energia durante la canalizzazione è prorpio di un qualcosa appartenente all'universo. Pertanto non può esistere un listino prezzi ma solo una discrezionalità riservata ai singoli operatori che sceglieranno la migliore formula di bilanciamento sulla base delle varie situazioni che gli si presenteranno. Questo criterio valutativo viene trasmesso al momento dell'attivazione dei vari livelli di Reiki ai vari allievi ;
- IL REIKI NON E' UNA RELIGIONE per cui non và assolutamente menzionato alcun discorso attenente le religioni. Nel caso in cui ci sia un Master che decida dietro esplicita richiesta del cliente di occuparsene è una sua ESCLUSIVA discrezionalità, in quanto MASTER ;
- Un Reikista indipendente non ha qualcosa in meno rispetto a qualsiasi altro reikista:
IL REIKI HA IL SOLO SCOPO DI DIFFONDERE LA FORMULA DELL'AUTOGUARIGIONE E DEL BENESSERE TRAMITE UN CAMBIAMENTO POSITIVO DELLO STILE DI VITA BASATO SULL'AMORE E IL RISPETTO DI OGNI ESSERE VIVENTE, NELLA DIFFUSIONE DELL'AMORE DELLA FRATELLANZA E DEL RISPETTO DEL PIANETA AFFINCHE' SI POSSA COSTRUIRE UN MONDO MIGLIORE PER NOI E PER TUTTE LE GENERAZIONI CHE VERRANNO.
VI PREGO DI DIFFONDERE QUESTO MESSAGGIO

giovedì 4 maggio 2017

CORSO HEALING ENERGY

NUOVI CORSI DI ESTENSIONE "HEALING ENERGY " DI PRIMO LIVELLO REIKI METODO USUI FORMULA DELL'AUTOGUARIGIONE
Questa nuova tipologia di corsi l'abbiamo preparata appositamente per dare la possibilità a chi ha preso il primo livello di Reiki per aiutare l'allievo al termine dei 21giorni a chiarire molti concetti che a volte non si riescono a maturare, non per mancanza di volontà, ma per mancanza di pratica e di esperienza. In questi corsi approfondiremo, faremo degli esercizi e delle meditazioni particolari per imparare a lavorare con l'energia ( o come dir si voglia PRANA ) le sue forme e comprendere le sue fonti. Il corso prevede un numero di incontri li stabilirà l'allievo sulla base di quello che percepirà e di come si rapporterà alle varie situazioni che gli si presenteranno.
Riaffronteremo tutti gli argomenti di preparazione corso primo livello, per colmare dubbi o lacune e laddove un attivazione non sia correttamente partita o ci siano problemi nell'effettuare trattamento andremo a cercare di capire insieme il perchè, partendo sempre da un concetto energetico.
Ogni incontro prevederà un momento di teoria e successivamente di pratica.
Approfondiremo le varie tipologie di trattamenti....
E tanto tanto altro ancora....
Il programma è molto vasto e ci atteniamo a darvi maggiori informazioni al momento del contatto.
Lo scopo e l'obbiettivo è quello di arrivare ad avere una maggior consapevolezza nel voler compiere il passo nel ricevere il Secondo Livello.
Al termine sarà consegnato un attestato di frequentazione del corso.
VIVI CON GIOIA E AMORE LA TUA ATTIVAZIONE E L TUA HEALING ENERGY
IL CORSO SI TERRA' A ROMA
IN VIA GIUSEPPE ROSATI NR. 8
PER ULTERIORI INFORMAZIONI E APPROFONDIMENTI POTETE CONTATTARCI IN PRIVATO O CHIAMARE IL 3494363234.
A BREVE SARANNO PRONTI ANCHE I CORSI PER IL SECONDO, TERZO LIVELLO E POI MASTER.
GLI ATTESTATI PER I LIVELLI SUCCESSIVI PORTERANNO IL NOME DI HEALING ENERGY PLUS
IL COSTO SARA' PATTUITO CON L'ALLIEVO SULLA BASE DELLE PROBLEMATICHE DA AFFRONTARE

martedì 18 aprile 2017

JOSHIN KOKYUU-HO



Tanti mi chiedono cosa possono fare al di là di quello che durante i seminari si spiega per raggiungere una maggior centratura o fare una buona meditazione. Ecco cominceremo a spiegare cosa potete fare semplicemente seguendo cosa ci ha lasciato il nostro maestro.
Il dott. Usui Sensei insegnava ai suoi allievi una tecnica di respirazione detta Joshin Kokyuu-ho. Tradotto significa "metodo di respirazione per purificare lo spirito".
Questa tecnica viene impiegata in forma diffferente anche nel Tai Chi e in altre arti marziali per imparare a sentire il flusso dell'energia e rafforzarlo. Noi la useremo per caricarci di energia.
Il dott. Usui Sensei lo spiegava nel seguente modo:
Siedi comodamente ed estendi la colonna vertebrale il più possibile senza tensioni e poi respira lentamente con il naso.
Ora immaggina di non respirare solo aria attraverso il tuo naso, ma anche l'energia del reiki attraverso il chakra del capo.
Molti di voi sentiranno direttamente passare l'energia passare attraverso questo chakra. Consideratelo come una sorta di pressione estatica o come qualcosa di dolce che scende dentro di voi e v dà energia. Altri magari, avvertiranno una sensazione di luce o di calore. Se non avverti nulla di particolare, non preoccuparti respira lo stesso calmo e rilassato.
Con il tempo l'efficacia di questo esercizio e una forte sensazione di essere attraversati dall'energia non verranno meno.
Puoi sentire come tutto il corpo durante questa respirazione viene arricchito di energia; spingi la respirazione nel centro dell'energia posto nel ventre due o tre dita sotto l'ombellico
In giappone questo centro si chiama tanden in cina tantien.
Fonte "Gli scritti del Dott. Usui"

mercoledì 5 aprile 2017








PREGHIERA DEL REIKI

Vieni o tu che sei luce del mio divenire
Cosciente di manifestare la tua volontà
e nella mia volontà unione,
sia di crescere
sia di capire che la vita da te datami è meravigliosa.
Tu sei l'Assoluto
e nel mio Cuore mi fai sentire la mia forza.
Manifesta attraverso le mie mani, la mia mente
e il mio Cuore
quell'unità reale nella quale io mi sono manifestato,
per capire tutto il creato meraviglioso,
generato da un immenso ed infinito 
Amore

Master Reiki Anam

venerdì 24 marzo 2017

SIGNIFICATO DI CHAKRA E LE PIETRE CORRISPONDENTI

Significato di chakra e le 7 pietre corrispondenti

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CRISTALLOTERAPIA Chakra
7 chakraChakra significa "ruota" e deriva dal sanscrito.
I Chakra sono dei punti del corpo dove vi è un vortice di scambio di energia elettromagnetica tra l'organismo interno e l'esterno.
I principali centri energetici del nostro corpo sono 7 e corrispondono ognuno ad una zona particolare, controllandone l'equilibrio energetico generale e particolare degli organi che vi fanno riferimento.
Ogni chakra possiede un colore che lo distingue dagli altri e sui quali una pietra del rispettivo colore riesce a immettere o levare energia a seconda delle nostre necessità.
Le grandi famiglie di minerali erano essenzialmente divise in sette grandi gruppi.
Ogni pietra di questi gruppi possedeva diverse particolarità, oltre ad una sintonia con ciascuno dei 7 chakra.
I chakra, vanno comunque intesi come centri energetici nei quali confluiscono molteplici canali energetici, specifici per ogni singolo chakra: i meridiani.
Per questo motivo che operando sui e tramite i chakra si agisce sulla regolazione delle energie che scorrono nei meridiani, giungendo quindi al cuore della causa della malattia.
1° Chakra - basale (o radice)
Posto alla base della spina dorsale (perineo), controlla le funzioni degli organi riproduttivi, il sistema osseo, muscolare, circolatorio e gli arti inferiori
Minerale: Granato, agata, diamante, diaspro rosso, eliotropo, ematite, onice, magnesite, magnetite, occhio di falco, ossidiana, ossidiana fiocco di neve, quarzo affumicato, quarzo tormalinato, rubino, tormalina nera.
Colori: nero e rosso scuro.
2° Chakra - sacrale
Posto all'altezza del pube, controlla le funzioni degli organi sessuali, reni, vescica, intestino, colon, prostata
Minerale: Corniola, diamante, eliotropo, magnesite, magnetite, rodonite, rubino, sugilite.
Colori: arancio e rosso.
3° Chakra - plesso solare
Posto all'altezza dei diaframma, controlla le funzioni dell'apparato digestivo, stomaco, fegato, milza, pancreas e cistifellea
Minerale: Ambra, berillo, citrino, diamante, magnesite, magnetite, malachite, occhio di tigre, peridoto, pirite, quarzo rutiliato, topazio oro, tormalina verde, zircone.
Colore: giallo.
4° Chakra - cuore
Posto nel centro dello sterno all'altezza del cuore, controlla le funzioni dell'apparato circolatorio, sistema immunitario, cuore e parte dei polmoni
Minerale: Quarzo Rosa, agata muschiata, amazzonite, avventurina, crisoprasio, diamante, giada, kunzite, magnetite, magnesite, opale, pietra di luna, smeraldo, sugilite, tormalina rosa.
Colori: verde e rosa.
5° Chakra - gola
Posto all'altezza del pomo d'Adamo, controlla le funzioni dell'apparato respiratorio, sistema linfatico, gola ed apparato vocale
Minerale: Lapislazzuli, acquamarina, amazzonite, calcedonio, crisocolla, cristallo di rocca, diamante, giada, magnesite, magnetite, pirite, quarzo rutilato, sugilite, topazio blu, tormalina blu, turchese.
Colore: azzurro e blu.
6° Chakra -fronte (o terzo occhio)
Posto all'altezza del centro fra le due sopracciglia, controlla le funzioni dell'ipofisi, sistema nervoso, colonna vertebrale, occhi, naso e orecchie
Minerale: Ametista, azzurrite, cristallo di rocca, diamante, fluorite, giada, lapislazzuli, magnesite, magnetite, occhio di falco, sodalite, sugilite, topazio blu, zaffiro.
Colore: indaco.
7° Chakra - corona
Posto all'altezza del centro della testa (fontanella), controlla le funzioni dell'epifisi e del cervello. E' considerato il chakra di controllo dello Spirito e di comunicazione con il mondo Superiore.
Minerale: Cristallo di Rocca, celestina, diamante, fluorite, kunzite, magnesite, magnetite, quarzo tormalinato, sugilite.
Colori: bianco e oro. http://www.liliumbenessere.net/chakra/significato-di-chakra-e-le-7-pietre-corrispondenti-2.html

venerdì 17 marzo 2017

Alla scoperta dell'energetica

Tutti noi possediamo un energia vitale di cui non conosciamo perfettamente la modalità di gestione.Con questo corso vogliamo aiutarvi ad individuarla, comprenderla e saperla gestire al meglio per migliorare la nostra vita.
Inizia così un cammino che vi porta a raggiungere delle tappe chiamate: LIVELLI che vi permetteranno di vivere la vostra vita con più intensità e più profondità, cogliendo quegli attimi che normalmente sfuggono alla vita comune.
Con il Primo Livello  l’ingresso a questa fonte di vita viene spalancato permettendoci di riportare equilibrio energetico in noi, eliminare quello stress capace di farci ammalare, sollecitare i processi di riarmonizzazione sia in te stesso  che negli altri. Il Primo Livello si va a lavorare sul piano materiale.
Con il Secondo livello, reggiunta la maturazione idonea, si potrà andare a lavorare sul piano del mentale, emozionele  e spirituale.
 Un corso per tutti. Tutti possono divenire dei canali attivi di enrgia, non vi sono controindicazioni, né limiti di età, sesso, etnia, cultura sociale. Questi sono gli scopi che sposa a mani aperte la filosofia dell’enrgetica.

Il Master Lorenzo desidera informarvi che nel mese di Giugno 2016 con data e orario da definire entro fine mese, si terra’ la prima lezione del corso “Alla scoperta della nostra Energia”  con la possibilità di iscrizione.
Il corso sarà in un primo ciclo teorico a cui seguiranno incontri di pratica al fine di famigliarizzare maggiormente con questa pratica energetica.
I corsi vengono svolti per dare l’opportunità a tutti di essere di aiuto al nostro prossimo, nonché di fare del bene a se stessi.
I corsi tratteranno i seguenti argomenti nelle sei lezioni previste:

- PRIMA LEZIONE: Che cos’è la nostra energiai? Accenni iniziali ai suoi utilizzi, fini e particolarità. Breve accenno al suo fondatore e correlazione con gli scopi del nostro spazio.

- SECONDA LEZIONE:  La visione energetica del corpo umano. I Chakra: accenni generali che verranno approfonditi nelle lezioni a seguire.  Energetica di primo livello: su cosa ti permette di agire.

- TERZA LEZIONE: Il trattamento con la nostra energia: consigli utili. Come richiamare l’energia: la centratura. Creare il giusto ambiente per svolgere i trattamenti. I Chakra e le ghiandole endocrine del nostro corpo.

- QUARTA LEZIONE: Tecniche di trattamento enrgetico primo livello.

- QUINTA LEZIONE: Aurea: un discorso particolare!  Sensazioni durante i trattamenti. Trattamenti enrgetici con piante, animali, cibo, oggetti.


- SESTA LEZIONE:  Un nuovo modo di vedere la vita … accenni alle esperienze di enrgetica nel campo scientifico. Domande di approfondimento.

PRATICA: a fine delle lezioni teoriche, l’associazione metterà a disposizione momenti di condivisione del mondo dell’energetica, questo per imparare la pratica di questa semplice disciplina e per permettere di fare del bene a se stessi ed agli altri.

L’accesso ai corsi permette di poter collaborare alle varie altre iniziative che verranno proposte.
Le lezioni si svolgeranno in zona Roma Nord Tor Sapienza. Maggiori informazioni  vi saranno  comunicate al primo contatto di prenotazione.

 Per info, approfondimenti e casi particolari potete:
- scrivere liridescenza@yahoo.com o in pvt lorenzo costellazioni interiori pagina fb
- telefonare al numero 3494363234 Lorenzo

Vi aspettiamo numerosi al primo turno di lezioni

mercoledì 15 marzo 2017

AMORI KARMICI

Raramente le dinamiche legate al rapporto di coppia vengono analizzate lucidamente se non in quei pochi casi in cui cediamo a quel pensiero stridente e tardivo che una parte di noi ci invia per riportare l’attenzione su quella storia finita, che ci lasciò così intontiti, impotenti, adirati e ci soffermiamo finalmente su ciò che di essa non abbiamo afferrato, senza chiamare in causa l’ego, senza sovrastrutture mentali, con umiltà. Questa percezione, scevra dal coinvolgimento emotivo di un tempo, conduce a decodificare, sia pur parzialmente, ciò che apparentemente è irrazionale come i moti sorprendenti e contraddittori dell’amore. Sappiamo bene quanto sia difficile comprenderli, comprendersi, comprendere l’altro, molto meglio andare oltre con rinnovata speranza, ripetendo a noi stessi che sicuramente è stata colpa del partner, dopotutto noi avevamo le migliori intenzioni, semplicemente non era la persona giusta perché altrimenti sarebbe ancora al nostro fianco.
No, la spiegazione non è così semplice e, in verità, non si tratta di essere o non essere fortunati. Vivere piacevolmente e consapevolmente un’amore non è cosa da tutti, è prima necessario un percorso di pulizia fatto di amori “sbagliati”, fraintendimenti, sofferenze emotive e tanta consapevolezza di sé, ma questo non deve essere un deterrente e nemmeno un pretesto per colpevolizzarsi se non abbiamo ancora incontrato la nostra metà. A volte conosciamo persone che ci colpiscono anche solo per delle inezie, l’empatia diventa forte senza ostruzioni e tutto scorre come se si conoscesse l’altro da sempre, cerchiamo di giustificare razionalmente ma non vi sono spiegazioni, quella è una persona attraente e basta.
Poi tutto finisce, spesso senza nemmeno rendersene conto, forse per inezie simili a quelle che hanno innescato la passione o forse a causa di un altro incontro. Amori karmici, che forse erano in attesa di una soluzione da tempo e che potevano portarci a qualche presa di coscienza favorevole. Potrebbe essere un buon inizio imparare ad osservarci, cercando di capire senza logica estrema le costanti che caratterizzano i nostri incontri e il loro corso, accettando l’esistenza delle componenti metafisiche che li organizzano e li influenzano.
Immergiamoci quindi in un articolo di sicuro interesse, perfetto per ampliare la visione incompleta che comunemente adottiamo in quei rapporti che sembrano non soddisfare le nostre aspettative ma che in realtà rappresentano la miglior lezione che poteva capitarci.

INCONTRI KARMICI

“A ciascuno di voi è riservata una persona speciale. A volte, ve ne sono due o tre o anche quattro. Per ricongiungersi a voi, viaggiano attraverso gli oceani del tempo e gli spazi siderali. Vengono dall’altrove, dal cielo. Il vostro cuore le ha già accolte come parte di sé. Tra voi c’è un legame che attraversa i tempi dei tempi: non sarete mai soli.” Brian Weiss (“Molte vite, un solo amore”)
La maggior parte delle scuole di pensiero esoterico sostengono che le anime si reincarnano a gruppi: nelle diverse vite noi incontriamo i nostri vecchi amici e nemici, quegli stessi con cui all’inizio dei tempi abbiamo deciso di condividere il nostro soggiorno sulla terra. Questi “compagni di viaggio” ci aiutano nell’evoluzione ed è attraverso di loro che abbiamo la possibilità di apprendere le lezioni più importanti.
La differenza tra anime gemelle e anime compagne è in realtà difficilissima da definire: alcune scuole di pensiero sostengono che queste ultime, al contrario delle anime gemelle, si ritrovino per svolgere determinati compiti terreni necessari all’evoluzione e che, a questo fine, si aiutino a vicenda. Le anime gemelle, invece, condividerebbero un ideale molto più metafisico e spirituale. È interessante notare, però, che altre attendibili correnti spirituali sono molto più vaghe a questo proposito. Moltissime fonti sostengono che l’anima non ha alcuna polarità femminile o maschile precostituita, poiché il mondo ultraterreno da cui proviene ha come suo principio l’Unità indissolubile: la polarità femminile e maschile è frutto del piano terreno (il piano della dualità) e l’anima sceglie di immergersi in questo principio dualistico solo per fare esperienza sulla Terra.
In realtà, l’anima conterrebbe in sé entrambi i principi, e scopo terreno di ciascun essere umano sarebbe quello di realizzare ciò che gli alchimisti chiamavano “matrimonio alchemico”: ovvero la perfetta fusione interiore del principio maschile e femminile. Non esisterebbe, allora, una perfetta anima gemella per ciascuno di noi, ma molteplici e amatissime anime compagne con cui procedere lungo il difficile cammino terreno e con le quali condividere gioie e dolori dell’essere umani.

AMORI CONTRASTATI

È luogo comune credere che l’incontro tra anime sia sempre caratterizzato da armonia immediata e da sensazioni celestiali. Nei film (e forse nei nostri sogni) le anime gemelle si incontrano in un’atmosfera magica e inattesa: gli sguardi si incrociano e ciascuno si perde nella profondità dell’altro mentre una musica angelica accompagna l’esperienza di un incontro ineffabile. Nella realtà sembrerebbe non essere così. O, almeno, non sempre. E le ragioni sono diverse.
Per prima cosa, lo stato di confusione in cui viviamo ci impedisce di percepire sensazioni che hanno luogo a un livello sottilissimo: chi entra a contatto con un’anima (già) amata sente sempre nei suoi confronti un senso profondissimo e quasi commovente d’amore, ma raramente ne è cosciente.
Troppo preso da immagini e pensieri mentali un po’ più terra terra (per usare un’espressione popolare ma in questo caso molto efficace), il nostro Io non riesce a sintonizzarsi su vibrazioni d’amore così pure: è come se chiedessimo al nostro orecchio di percepire una delicatissima musica nel mezzo di un frastuono da discoteca . Come potrebbe? E così, la sensazione c’è, ma viene perduta. Inoltre c’è un motivo più profondo: l’incontro tra anime presuppone sempre l’apprendimento di una grande lezione d’amore. E questo raramente avviene senza dolore, poiché il nostro vecchio Io fa resistenza e non vuole imparare.
L’anima gemella (o compagna che sia) ha il primario compito di riportare noi a noi stessi attraverso prove e confronti che da tempo cerchiamo di evitare. Se si perde la strada, arrivare alla meta diventa più lungo e difficile: la nostra anima gemella è lì per indicarci il cammino, ma soprattutto per mostrarci dove abbiamo preso un sentiero sbagliato. Poiché l’anima sa (e sa sempre!), quando due anime amate si incontrano, entrambi hanno consapevolezza che il loro avvicinarsi porterà alla luce ferite nascoste e spesso dolorosissime che hanno bisogno di essere curate. Quindi, al contrario di quel che si pensa, la reazione dell’Io potrebbe essere non solo quella di voler fuggire di fronte a una così grande prova, ma di fare resistenza anche per un lungo periodo dell’esistenza condivisa insieme.
Moltissimi e profondi amori tra anime sono contrastati e difficili: entrambi stanno re-imparando ad amare e questo, come spesso accade, implica la messa in discussione totale della propria vita e del proprio essere, anche a costo di sconvolgere totalmente l’apparente tranquillità finora vissuta. Quando però le due anime entrano in risonanza, l’amore e il rapporto che si sviluppa tra di loro è al di là delle parole: chi lo ha vissuto, sostiene di aver provato un senso di fusione e di amore così assoluti da non essere paragonabile a nulla di terreno e che solo a descriverlo perde di senso e magia.

RELAZIONI KARMICHE

C’è infine un’ultima tipologia di relazioni tra anime: quella che avviene tra anime che hanno un karma da bilanciare. Secondo la legge del karma, come già accennato, ogni azione “negativa” compiuta nei confronti di altri esseri umani ha bisogno di venire in qualche modo saldata in una vita successiva. Così, le anime che hanno un conto in sospeso, finiscono prima o poi per ritrovarsi insieme. In questo caso non si sono necessariamente accompagnate e amate anche in molte altre vite precedenti (a volte ne basta una sola): si ritrovano e basta e tra di loro può nascere una storia d’amore che ha come fine il saldo di un antico debito. Questo tipo di relazione è molto comune e si riconosce perché, una volta conclusasi la storia, del sentimento originario non resta un gran che.
Si tratta spesso di storie che apportano un certo grado di sofferenza, poiché il dolore inflitto da un’anima in un tempo lontano viene da questa subito nella vita attuale. Non si tratta di una punizione, come potrebbe sembrare, ma di una dura scuola di apprendimento: soltanto provando quello stesso dolore, l’anima prende coscienza di ciò che significhi soffrire e, quindi, di quanto crudele sia arrecare sofferenza. E questa, come ogni altra lezione, può essere appresa o rifiutata: le relazioni karmiche (come tutte le relazioni importanti) non ci insegnano qualcosa, ma ci danno semplicemente l’opportunità di apprendere. Sappiamo bene che la sofferenza può renderci più duri o più compassionevoli: come e se apprenderemo la lezione starà a noi. Se l’anima si rifiuta di imparare, verrà rimandata ad altro esame: ancora una volta, l’affrontarlo sarà inevitabile; il suo esito, invece, sarà nelle nostre mani.

UN INCONTRO SCRITTO NEL DESTINO

Non c’è dubbio: l’incontro con un’anima amata è sempre predestinato. È scritto nel destino così come nelle stelle e non avviene mai per pura casualità. Ciò che è raro non è tanto l’incontro (come si potrebbe credere) quanto il riconoscimento reciproco e la capacità di vivere questa esperienza serenamente. Che cosa ci impedisce di riconoscerci? Noi stessi. Le nostre paure. E soprattutto ciò che di noi rifiutiamo. Ecco perché il viaggio alla ricerca dell’altro è soprattutto un viaggio alla ricerca di noi stessi, al recupero di quelle parti di noi meno amate che ci rendono difficile vivere pienamente una qualsiasi esperienza d’amore.
Come dicono i coniugi Hendrix nel loro bellissimo libro “Conscious loving” (“Amore consapevole”, purtroppo non ancora edito in italia): “l’amore ha una forza potentissima. Se non sappiamo come usare questa forza, cadiamo facilmente vittima delle sue potentissime distorsioni dolorose. È la resistenza all’amore che causa problemi, non l’amore in sé. L’amore ha una luce fortissima e quando ci investe illumina anche le nostre parti oscure. Porta in superficie aspetti di noi che stiamo disperatamente cercando di tenere nascosti. Quando questi emergono nell’incontro e nel rapporto, spesso facciamo muro ed accusiamo l’altro e l’amore di essere causa dei nostri mali”.
Non c’è bisogno di credere al concetto di anime gemelle o compagne per lavorare su noi stessi: tutte le psicoterapie di contatto (terapie che aiutano l’individuo a relazionarsi con gli altri) portano avanti gli identici concetti di accettazione amorevole di sé. Come sostiene la psicoterapia della Gestalt: “Il paradosso del cambiamento è che per poter cambiare bisogna prima accettarsi per come si è”.
Se noi per primi rifiutiamo noi stessi, come possiamo pensare che gli altri ci accetteranno? In realtà, quei modi di essere (apparentemente) sbagliati stanno tentando di portare un equilibrio nella nostra vita; forse stanno lì per difenderci, o per renderci meno vulnerabili, o per farci funzionare bene nella società e, per quanto incredibile possa sembrare, stanno cercando di aiutarci.
Nel tentativo di colmare un nostro bisogno, vengono però attuate dinamiche che non sono quelle giuste e che spesso ci arrecano dolore o frustrazione impedendoci di dare e ricevere amore. Accettare quei modi di essere vuol dire, allora, porsi in ascolto di noi stessi ed entrare in contatto con il bisogno che ne è alla base. Ascoltandoci possiamo capire quale bisogno stiamo cercando di colmare e ci predisponiamo a trovare un modo nuovo per soddisfarlo. È importante allora ricordare che ogni atto d’ascolto è prima di tutto un atto d’amore. Soltanto imparando ad ascoltare noi stessi e a conoscerci possiamo veramente ascoltare l’altro e ri-conoscerlo. Ogni atto d’amore rivolto a noi stessi è un atto d’amore che facciamo all’altro. È qui che iniziamo ad incontrarlo prima ancora di averlo incontrato davvero.

ANIME RIUNITE PER UN COMPITO D’AMORE

Cosa succede quando due anime si riuniscono e realizzano il proprio amore? La risposta è quasi sempre la stessa: finiscono molto spesso per condividere un “compito d’amore” proiettato al di là della propria individualità e che si espande su tutti gli esseri umani.
In altre parole, l’esperienza dell’amore totale che avviene tra due anime non è mai frutto del caso: prima di riconoscere l’altro, l’anima ha percorso un lungo cammino in cui si è riconosciuta, imparando ad amare se stessa; ha confrontato le proprie paure, le proprie debolezze e ha imparato ad accogliersi e a nutrirsi come una madre farebbe con il proprio bambino. In questo contatto di amore profondo con se stessa, l’anima ha aperto le porte a un tipo di amore condivisibile solo con chi ha raggiunto un’identica consapevolezza e un identico senso d’amore per sé e per gli altri. Se due anime sono in grado di fare esperienza l’una dell’altra è perché hanno lavorato individualmente e con la stessa intensità verso la conoscenza e la sperimentazione dell’amore: quando il loro amore si fonde, dà vita a un amore più grande che si manifesta intorno coinvolgendo il mondo circostante.
Si dice che le anime riunite vibrino con la stessa intensità e, se il tutto viene vissuto con consapevolezza da entrambe, questo le porta a dedicare la loro vita al servizio della società e dell’umanità.
Maggiore è l’amore condiviso, maggiore sarà il compito sociale che esse si porranno. Ai livelli di più alta consapevolezza, poiché entrambe conoscono e sperimentano un amore infinito, vengono spesso scelti ruoli sociali che permettano loro di infondere negli altri non solo il proprio amore, ma anche e soprattutto la certezza che quell’amore che tutti cercano disperatamente esiste e può essere raggiunto da ogni essere umano.

lunedì 13 marzo 2017

ACCETTARE LA VITA

La nostra società perfettamente strutturata ci ha fatto credere che ci sia un manuale con le istruzioni per tutto, che se facciamo i passi giusti otterremo sempre i risultati desiderati. Questo messaggio subliminale ci ha fatto diventare maniaci del controllo. Ci ha trasformato in persone che pretendono che le cose funzionino sempre secondo le loro aspettative, persone che tentano di controllare ogni dettaglio, perché nulla esca dal copione.

Tuttavia, una delle lezioni più dure che la vita ci insegna è che esiste il caos, che seguire una serie di passaggi perfettamente strutturati non garantisce il successo e che le cose non sempre accadono quando siamo preparati. Le avversità ci possono colpire in qualsiasi momento, e se ci aggrappiamo al controllo pretendendo di andare contro il flusso naturale della vita, soffriremo solo di più, e qualche volta faremo anche del male a chi ci sta vicino.

Questo breve video ci trasmette la preziosa lezione che ha imparato Dechen, un bambino che si sta formando nel buddismo tibetano e ha una passione per il giardinaggio. Il ragazzino incontra un fiore nel bel mezzo di una tempesta e, per proteggerlo, lo porta al monastero, ma, nonostante le sue cure, la pianta inizia ad appassire. Questa situazione causa dolore al ragazzino, che non vuole accettare ciò che sta accadendo. Ma ciò che avviene quando lui decide di rinunciare al controllo è semplicemente magico.

Tutti noi abbiamo quel fiore nella nostra vita ed è probabile che a un certo punto ci comportiamo come il ragazzino del video. Il fiore può simboleggiare diverse cose: può trattarsi di un rapporto in cui pretendiamo di controllare l'altro, perché confondiamo l'amore con il possesso, o può rappresentare il figlio al quale non permettiamo di volare con le proprie ali.

Potrebbe anche essere il riflesso di un progetto molto importante per noi che non desideriamo cambiare, anche se tutti i segnali indicano che siamo sulla strada sbagliata. In altri casi si può identificare con alcune emozioni o pensieri ricorrenti che non accettiamo pienamente e che ci fanno stare male.

In ogni caso possiamo imparare molto da questo video e cercare di applicare il suo insegnamento nella nostra vita, soprattutto quando veniamo colpiti dalle avversità:

- La più grande prova d’amore, e anche la più difficile, consiste nel lasciare che gli altri siano ciò che desiderano essere. Ogni persona deve prendere le sue decisioni e fare i propri errori, solo allora imparerà e crescerà. Cercare di controllare la vita degli altri, anche se "per il loro bene", è un'intrusione che probabilmente causerà solo danni.

- Ci sono diversi modi per raggiungere un obiettivo, a volte possiamo arrivare a destinazione seguendo un percorso che all’inizio non avevamo previsto. Ma se ci ostiniamo a seguire il percorso che avevamo tracciato, senza badare ai segnali che indicano che stiamo nuotando contro corrente, ci chiuderemo alle altre opportunità e il risultato potrebbe deluderci. Pertanto, è importante seguire il principio del Wu-Wei, che ci insegna che non dobbiamo sforzarci di fare nulla, ma neppure lasciare nulla da fare, che significa che dobbiamo vivere senza apprensione, imparando ad approfittare delle circostanze.

- Dobbiamo fare maggiore affidamento sul corso naturale degli eventi, anche quando questi possono essere dolorosi. Opporre resistenza non cancellerà l’accaduto, quindi il modo migliore per andare avanti è quello di accettare ciò che è successo, che non significa negare le emozioni, ma assumerle dandogli un senso che ci permetta di imparare dall'esperienza fatta. Abbi fiducia che ciò che deve essere sarà, a tempo debito, e tieni sempre a mente le parole di Seneca: "chi soffre prematuramente, soffre più del necessario."

sabato 11 marzo 2017

APPROFONDIMENTO SULLE COSTELLAZIONI FAMILIARI DI HELLINGER

Gli inizi

Io ho incontrato le costellazioni  familiari perché  le costellazioni familiari esistevano  già prima di me. Thea Schönfelder me le mostrò durante le settimane di psicoterapia a Lindau e mi scelse come rappresentante del padre di un giovane schizofrenico. Del tutto inesperto, mi lasciai andare alla costellazione, sicuro di me e fiducioso. Ad un tratto, spostò il rappresentante di questo giovane ed io caddi in un buco profondo. Io non ero più me stesso. Alla fine, dopo la costellazione, io mi sentivo in un altro paesaggio, lontano ed in pace. Tempo dopo, io la incontrai nuovamente nelle settimane di psicoterapia a Lindau. Di nuovo, venni scosso dal suo lavoro con le costellazioni familiari. Non le potevo capire,anche perché lei non diceva nulla sui retroscena. Un paio d’ anni più tardi, andai ad un seminario aperto di quattro settimane sulla Terapia Familiare a Snowmass, in alto sulle Montagne Rocciose. Era condotto da Ruth McClendon e Les Kadis. Anche loro mostrarono le costellazioni familiari. Di nuovo, io venni scelto per un ruolo come rappresentante e di nuovo oscillai tra alti e bassi. Non potevo capirlo, anche loro non spiegavano. Un anno più tardi Ruth McClendon e Les Kadis vennero in Germania ed offrirono due corsi sulla Terapia con più famiglie. Vale a dire, che hanno fatto terapia a cinque famiglie, genitori e figli, allo stesso tempo, per cinque giorni. Ancora una volta riuscivo a capire a fatica i particolari. L’esperienza era là, la comprensione rimaneva fuori. Tuttavia, io intuivo che lì c’era il futuro. Dopo un anno, era arrivato il momento. Mi accingevo a questo compito. Prima di ciò, successe qualcosa che mi facilitò l’accesso. Io cominciai a capire dove portava la costellazione familiare. Per molti anni, avevo offerto corsi sugli sviluppi dell’analisi del copione di Eric Berne, il fondatore dell’analisi transazionale. Nel suo libro , “Cosa dite dopo aver detto buongiorno”, egli li descrive dettagliatamente. Egli ha scoperto che noi viviamo la nostra vita secondo un programma segreto,  un copione che noi rappresentiamo sul palcoscenico della vita, quasi parola per parola. Allora, mi venne l’idea che questo copione, che noi recitiamo durante la nostra vita, fosse stato rappresentato già prima da un’altra persona della nostra famiglia e dalla quale noi ci facciamo prendere completamente  e in fondo ripetiamo. Improvvisamente, compresi cosa fosse un irretimento.  Compresi cosa succedeva ad una persona irretita nel destino di un’altra persona . Si diventa irretiti nel destino di quelle persone che la nostra famiglia ha perso perché dimenticate ed escluse. Ad  un tratto,  compresi ciò che accade nelle costellazioni familiari. Nelle costellazioni  familiari vengono alla luce attraverso i rappresentanti chi sono questi esclusi e come possono  essere riammessi nella famiglia e nel nostro cuore con il sollievo di molti. Allo stesso tempo, mentre scrivevo per una conferenza sulla colpa e l’innocenza nel sistema, mi chiarii che esiste un ordine primordiale che dà la precedenza a chi è venuto prima rispetto a chi è venuto dopo. Da qui in poi é proseguita la storia di successi delle costellazioni familiari. Successi a cui potrete partecipare interiormente anche voi leggendo queste note, come pure potrete trarne sollievo e una nuova fiducia in voi stessi.
Cos’è  l’essenziale nella costellazione familiare?
La Costellazione  Familiare si svolge con molta facilità. Il costellatore sceglie un rappresentante per la famiglia del cliente e lo mette davanti ad un gruppo in relazione reciproca. A volte, è il cliente stesso a scegliere il rappresentante.            Ad un tratto, i rappresentanti percepiscono come le persone che essi rappresentano, senza  conoscerle e senza che su queste persone sia stato detto qualcosa. A volte, parlano con la loro voce e hanno gli stessi sintomi. Per esempio, iniziano a tremare o non sentono e non vedono più bene. Questo fenomeno non è  spiegabile ricorrendo a concetti tradizionali. Il risultato delle molte ricerche, condotte fino a questo momento, dimostra che i rappresentanti entrano in un altro campo, un campo spirituale che Rupert Sheldrake  ha chiamato campo morfogenetico. In questo campo sono immagazzinati, in una memoria collettiva, i sentimenti  che un gruppo,  collegato a quello attuale, aveva allora. Aggiungerei, inoltre, che questo gruppo ha una coscienza collettiva che  impone loro  ciò che dovrebbero fare o lasciare per potersi assicurare e guadagnare l’appartenenza a questo campo spirituale e alla loro famiglia. Tutto ciò si riesce ad osservarlo, senza che possa essere completamente spiegato.
Lo svolgimento
Prima di continuare, descrivo come si svolgeva inizialmente la costellazione familiare e cosa provocava. Dopo che i rappresentanti erano messi in scena, veniva chiesto al cliente come stava. Di solito, egli era molto colpito dal risultato perché era diverso da quello che si era immaginato. Poi veniva chiesto ai rappresentanti come stavano loro. In base alle loro risposte, venivano spostati finché, alla fine, tutti si sentivano bene. Spesso, venivano scelti e aggiunti altri rappresentanti. Per esempio, se tutti avevano lo sguardo rivolto verso la stessa direzione, significava che guardavano qualcuno che, nella famiglia, era stato escluso o dimenticato. Spesso era un bambino morto prematuramente. Se qualcuno fosse stato messo in scena a rappresentare questo bambino gli altri avrebbero tratto un sospiro di sollievo. In questo modo, viene alla luce un ordine dell’amore nascosto  che più tardi si sarebbe dimostrato basilare.
Che cosa era quest’ ordine dell’amore? Ognuno nella famiglia ha lo stesso diritto di appartenenza.  Molti problemi in una famiglia, anche malattie, hanno le loro radici nell’esclusione di un membro della famiglia. Per esempio, quando un bambino era stato dato via o non riconosciuto. In questa costellazione familiare, l’attenzione è rivolta  o alla famiglia attuale o alla famiglia d’origine. Se Il problema era riferito ad un qualcosa di incompiuto in una coppia o nei suoi figli, spesso veniva dimostrato che questo era da collegare alla loro famiglia d’origine. Il focus rimaneva comunque limitato ad una o ad  entrambe le famiglie. Nonostante il focus  circoscritto, anche con questo tipo di costellazioni familiari si ottengono buoni risultati. Hanno aiutato molte persone. Sono state viste come un arricchimento della psicoterapia e rimasero  essenzialmente limitate a questo ambito.
Lo sviluppo della costellazione familiare
Il passo successivo delle costellazioni familiari fu lo sviluppo di nuove riflessioni  sulla nostra anima e il nostro spirito. Ma, soprattutto, con nuove riflessioni  sui limiti della nostra coscienza, come per esempio, la nostra coscienza fissa i limiti del nostro amore e delle nostre relazioni.
La Hellinger sciencia®
Queste riflessioni sono state raccolte, in seguito, nel concetto di Hellinger sciencia. Si è rivelato che le mie riflessioni sugli ordini dell’amore valgono in tutte le relazioni, molto oltre la nostra sola sfera personale e la nostra famiglia. Sono proprio una scienza, una scienza creativa in movimento. Questa scienza viene alla luce con la costellazione familiare. E’ sperimentabile in essa. Questa scienza rompe i confini della precedente costellazione  familiare e i confini della psicoterapia.
La costellazione familiare spirituale
Prima di continuare, dico qualcosa sullo spirito e su come esso si mostra nei movimenti del nostro corpo e della nostra anima. E qui, ritorno al fenomeno in cui i rappresentanti di una costellazione provano, all’improvviso, come le persone che essi rappresentano, senza sapere nulla di loro. In seguito, chiedevo solo raramente come stavano i rappresentanti, come si sentivano e invece dell’intera famiglia, ho spesso messo in scena solo il rappresentante del cliente. L’importante era che il rappresentante si lasciasse andare al movimento interiore , senza sapere qualcosa del cliente, come afferrato dall’interno e dall’esterno. Questo modo di procedere prese le distanze dalle prime costellazioni familiari. Non c’erano più domande sui sentimenti, nessuna domanda sulle aspettative e sulle paure. La costellazione non veniva condotta seguendo le aspirazioni del cliente ed il costellatore si metteva a  servizio della costellazione.  Tutto veniva lasciato scorrere al di là del problema e al di là della soluzione e oltre qualsiasi forma  psicoterapeutica di allora. Tutto veniva lasciato ai movimenti  che prendevano il rappresentante. Ad un certo punto divenne evidente quello che accade veramente ai  rappresentanti quando a muoverli è un’altra forza.   Si comportano come un medium posseduto e mosso da un altro potere. Anche il conduttore segue questi movimenti, anche lui si lascia prendere e coinvolgere da loro.

Esempio
Quando il rappresentante si lascia andare al movimento dello spirito, a volte, guarda  sul pavimento senza poterlo evitare. Dall’esperienza di molte costellazioni, noi sappiamo cosa significa ciò. Questo rappresentante guarda ad un morto. Molto di più: egli è attirato verso un morto. Ciò significa, per dirla in modo proprio chiaro: il cliente vuole morire.  Con ciò, viene alla luce il vero movimento che riguarda questo cliente.                   In unisono con questo movimento interviene il conduttore della costellazione. Egli sceglie un rappresentante per questo morto e lo invita a mettersi disteso davanti al primo rappresentante con la schiena sul pavimento. Anche questo rappresentante si lascia andare al movimento interiore. Ad un tratto, viene alla luce qualcosa di diverso, qualcosa di inaspettato. Il rappresentante del morto si  gira dal primo rappresentante.  Egli guarda nella direzione opposta. Ciò significa: invece di guardare al rappresentante del cliente, guarda ad un’altra persona. Di nuovo, viene alla luce qualcosa di inaspettato, senza che sia detta una parola. Non è il cliente ad essere attirato verso questo morto, ma un’altra persona. Allora, il conduttore della costellazione sceglie un ulteriore rappresentante e lo mette dove guarda il morto. Improvvisamente, essi si girano l’un verso l’altro e il rappresentante del cliente tira un sospiro di sollievo. Cosa si mostra qui? Il cliente vuole morire al posto di un'altra persona. Ci possiamo immaginare quale sollievo deve essere per lui quando,  improvvisamente, comprende che si tratta di uno spostamento. E’ in questo modo che la costellazione familiare spirituale supera le limitazioni della costellazione familiare utilizzata fino ad ora.
Chi o cosa guida nella costellazione familiare spirituale?
E’ evidente che nelle costellazioni familiari spirituali, i rappresentanti e il conduttore vengono posseduti  e guidati da un altro potere. Dove vengono guidati? Oltre tutte le separazioni, per cui quelli che erano separati e disuniti, vengono riuniti . Questo potere è un potere dell’amore che annulla tutte le separazioni. Cosa significa ciò nello specifico?Quelle distinzioni che noi spesso poniamo in primo piano di buono e cattivo o di appartenenza o esclusione non valgono più.  Ciò che noi abbiamo appreso nella psicoterapia, passa in secondo piano e con questo  tutto ciò che volevamo raggiungere  con la nostra buona coscienza e buona volontà. Tutto ciò sembra indipendente dalle nostre rappresentazioni usuali e dai nostri abituali pensieri. Nelle costellazioni familiari spirituali tutto scorre davanti ai nostri occhi, senza interventi esterni, come una chiara rivelazione, come l’intervento di un altro potere, di un potere spirituale. Il rappresentante e il costellatore si comportano come medium, agiscono attraverso  altre forze che portano a soluzioni finora impedite. Cosa succede con la costellazione famigliare di un tempo? Mantiene ancora il suo valore, anche se con dei limiti che vengono superati, infatti   costellatori e  partecipanti si avventurano guidati in qualcosa di più grande. Si avventurano oltre la loro sfera personale, verso i movimenti dello spirito che sono superiori e alla cui guida si sottomettono.
Perdono con ciò qualcosa? Tutti loro ottengono qualcosa.

I limiti della costellazione familiare precedente
Dove stavano e  stanno i limiti della costellazione familiare precedente?  Stavano nelle immagini interiori di giusto e sbagliato, di rettitudine ed ingiustizia e di libertà e presunzione. Queste immagini  interiori impedivano che lo sguardo andasse nel profondo degli  ordini dell’amore  e alle conseguenze del disordine e quindi noi,  consapevolmente  o inconsapevolmente, li trasgredivamo. Quali ordini dell’amore abbiamo escluso e non abbiamo preso in considerazione? Come primo l’ordine che tutti coloro che appartengono alla nostra famiglia hanno lo stesso diritto di appartenenza. Per esempio, tutti i bambini dati via, non riconosciuti, abbandonati o abortiti. Anche tutti coloro che dichiariamo colpevoli. Come secondo,  nella famiglia esiste un ordine gerarchico, in base al tempo di appartenenza ad essa. Ciò significa: coloro che erano là prima hanno la precedenza rispetto a coloro che sono arrivati dopo. Perciò, i genitori vengono prima dei figli e il primogenito prima del secondogenito. In questo modo, ogni membro della famiglia ha il suo proprio posto. Nessuno può contendergli questo posto. Lo stesso vale per altri gruppi. Ogni tentativo di contendere ad altri il loro posto e quindi di innalzandosi al di sopra di loro  ha conseguenze di grande portata. Nella nostra cultura, questa regola è completamente messa al bando dalla coscienza che però non ci evita le conseguenze di questa sua violazione. Quanto può essere gravido di conseguenze il disprezzo di questa regola viene alla luce con la costellazione familiare. Può portare persino alla morte nella famiglia. In altri gruppi, il suo disprezzo conduce fatalmente all’insuccesso e alla rovina. Tutte le tragedie hanno origine dal disprezzo di questa legge, dove un nato dopo porta su di sé qualcosa che spetta ad uno che lo precede e che proprio perché arrivato dopo non spetta a lui.
Disordini dell’aiuto
La regola dell’ordine gerarchico deve essere osservata anche nelle costellazioni familiari. Il conduttore della costellazione a cui un cliente chiede  un aiuto, entra in quello stesso istante  nella famiglia del cliente, rimanendo però all’ultimo posto. Ogni  suo tentativo di porsi al di sopra di altri membri della famiglia è destinato a fallire. Soprattutto quando egli vuole essere un padre migliore o una madre migliore. Ancora peggio, se egli vuole essere per uno dei partner, un uomo più comprensivo o  una donna più premurosa. In questo caso, si crea una relazione a tre che esclude l’altro partner. Invece di guidare la coppia a stare assieme,  allontana i partner l’uno dall’altro. Un costellatore, in un caso simile, può aiutare solo se considera rispettosamente i genitori del cliente così come  ha fatto precedentemente con i suoi stessi genitori, soprattutto la madre.

“Meglio io che tu”
La violazione dell’ordine gerarchico si mostra in una famiglia, soprattutto là dove un bambino vuole assumere su di sé qualcosa dei suoi genitori per salvarli. Se un bambino percepisce che uno dei suoi genitori è così ammalato da dover morire, oppure se sente che la madre è attratta dalla morte, o che si vuole suicidare, egli allora nel suo cuore dice: “ Meglio io che tu”. Con questa decisione interiore egli rivela un amore profondo. Allo stesso tempo, egli si eleva sopra i suoi genitori. Questo amore è destinato inevitabilmente al fallimento. Il bambino stesso si ammala, può anche morire senza che egli, nonostante tutto ciò, possa salvare gli altri. Questo disordine si mostra anche all’opposto, quando i genitori accollano al bambino  celatamente qualcosa  che essi, da soli, devono portare. Per esempio, le conseguenze di una colpa. Quale incidenza possano avere le conseguenze della violazione dell’ordine gerarchico e a quali tragedie conduca, lo si  impara bene guardando qui. Lo stesso destino spetta ad un aiutante e in questo contesto a un costellatore che non rispetta l’ordine gerarchico. Per esempio, quando egli vuole togliere o trasferire le conseguenze di una violazione dell’ordine gerarchico, invece di pretenderle da colui che l’ ha violato. In questo senso, se l’aiutante pregiudica l’ordine gerarchico e lo trascura, l’aiutare diventa un’arte pericolosa. Nelle costellazioni familiari spirituali non si pone questa domanda. Qui la guida sta altrove. Il costellatore è ad un altro servizio. Egli serve unicamente da medium, non si deve immischiare nel senso classico dell’aiutare.
L’amore pericoloso
La violazione dell’ordine gerarchico avviene spesso con buona coscienza. Succede per amore. Viene da un amore senza colpa e viene presa per  buona coscienza. Nella nostra cultura e religione, questo amore viene celebrato proprio come la forma d’amore più elevata. Per esempio, quando qualcuno come Gesù,  almeno così ci viene riferito di lui, dedica la sua vita per liberarci dei nostri peccati. Come ricompensa per il suo sacrificio, egli venne innalzato al cielo come Dio. Divenne suo figlio. Nel bambino che è già pronto a sacrificare la sua vita per salvare sua madre o suo padre, oppure nella  vita, in coloro che immaginano di salvare altre persone e sono pronti a portare su di sé il loro destino, l’ amore che li muove  conduce al sacrificio con l’idea di appartenere alla famiglia o gruppo in un modo speciale. Questa idea e questo agire vengono dalla buona coscienza.
La pericolosità dell’innocenza
Cos’è l’innocenza? Come si comporta nella nostra anima? E’ percepita come la sicurezza  di poter appartenere al sistema, anche a costo della propria stessa vita. Questa sicurezza  di potervi appartenere diventa più importante della propria vita. Chi offre la propria vita in questo modo si sente spesso come un prescelto. Ancora qualcosa, qui gioca un ruolo. Coloro che sono arrivati prima vengono percepiti come più importanti di coloro che sono arrivati dopo. Ecco che i genitori sono più importanti dei bambini. I bambini lo sentono e quindi essi si sacrificano volentieri piuttosto di perdere i loro genitori. Viceversa , i genitori dicono interiormente al loro bambino: “meglio tu che io”. Anche qui, l’ordine gerarchico viene celato. Questo è il retroscena decisivo per la piccola vittima proprio come il sacrificio nei tempi antichi, oppure  come nella rappresentazione dei bambini, “meglio io che te”. Noi troviamo questa rappresentazione anche tra partner. Anche qui, a volte, uno dice all’altro interiormente: “Megio tu che io”, e l’altro dice: “Meglio io che tu.”
La soluzione
La costellazione familiare spirituale supera questa innocenza pericolosa. Qui, ognuno sta proprio davanti a quel potere spirituale che guida la sua vita. Conduce ognuno, quando si abbandona  a lui in una libertà diversa, lontano oltre i limiti della nostra coscienza  e passo dopo passo fuori dai nostri irrettimenti. Il presupposto di ciò è che anche il costellatore si trovi su questo cammino e vada oltre questo. Altrimenti, lega sé,  i clienti e i partecipanti del suo gruppo perseverando con la buona coscienza e con le sue conseguenze pericolose per molte persone.
La costellazione familiare riferita ai popoli
Solo quando noi riconosciamo i limiti della nostra coscienza e in sintonia con i movimenti dello spirito la superiamo, la costellazione familiare diventa un modo per superare i confini tra i popoli. Uniamo ciò che prima era in contrasto. Per esempio, se popoli che prima si facevano la guerra o dovevano fare la guerra, piangessero assieme i morti di entrambe le parti, se si dessero la mano sulle loro tombe e con stima reciproca lavorassero  assieme per il benessere di tutti. Anche in questo caso, con la costellazione familiare  viene alla luce  ciò che intralcia questo futuro condiviso e quali sono i modi  per superare questi ostacoli. Anche qui, la pace inizia  nell’anima, dove entrambe le parti rimangono assieme sotto senza prevaricarsi a vicenda e senza rimanere legati  ai rinfacciamenti.
La consulenza aziendale spirituale
La costellazione familiare con il suo sviluppo nella sfera spirituale è andata oltre i confini della coscienza personale e  si è dimostrata utile e pionieristica in ambiti specifici della professione e delle imprese. Soprattutto, perché arriva lontano nel passato. Porta alla luce i retroscena nascosti del successo e dell’insuccesso e rende possibili  cambiamenti decisivi. Qui, passato significa che anche ogni avo di cui noi non abbiamo conoscenza, perché vissuto molto prima di noi  e ogni avvenimento insoluto si mostrano nella costellazione familiare e ad un tratto,  noi diventiamo consapevoli che i nostri avi continuano a vivere in noi e tramite noi e con noi vogliono portare qualcosa a compimento, che porta pace a loro e a noi. In ciò, i particolari  rimangono ancora celati. I movimenti decisivi, però,come per esempio, quelli che riconciliano reciprocamente la vittima e l’assassino, sono riconoscibili e giungono al loro compimento.
La scelta della professione
Su questo tema, a volte, si mostra che la scelta della nostra professione è a servizio dell’ espiazione. Dopo una costellazione che onora gli avi aumentano enormemente le nostre possibilità, può anche succedere che la nostra vita e la nostra professione prendano una nuova piega e che i nostri talenti, finora frenati, si manifestino completamente. Ancora qualcosa, a volte viene alla luce che una persona del nostro passato, nonostante noi non sappiamo nulla di lei, possa impadronirsi di noi e le nostre emozioni, innanzi tutto quelle aggressive, risultano essere sue e non nostre. Anche qui, è possibile e raggiungibile una soluzione tramite la costellazione familiare spirituale.
Il Karma
Ancora qualcosa che per molti può sembrare strana e che viene alla luce anch’essa nella costellazione familiare spirituale. Nella costellazione familiare spirituale il nostro rappresentante cambia e a volte,cambiamo anche noi stessi se da subito veniamo  coinvolti in una vita precedente. Soprattutto, se allora qualcosa era rimasta incompleta e continua ad agire ora come Karma. Questo karma arriva a compiersi con la costellazione familiare spirituale. Come? Con amore, con quell’amore spirituale che tutto porta a compimento perché quest’ amore riporta  tutto ciò che é separato a quel preciso istante in cui tutto è iniziato e con amore porta a compimento l’incompiuto.
L’altra dimensione
Nell’ultimo periodo, la costellazione familiare  spirituale mostra, a volte, un movimento che forza i confini della costellazione familiare. All’improvviso, i rappresentanti e anche  il gruppo dei partecipanti, che a volte conta più di cento persone, vengono attratti in un movimento che eleva  in un’altra dimensione.   Tutti ne vengono coinvolti, senza che possano opporre resistenza. Qui, ad esempio, si tratta dei movimenti che coinvolgono un intero popolo e  i loro caduti in guerra, oppure si tratta del trauma delle guerre di sterminio, successe molto tempo fa, come per esempio, l’assalto dei mongoli. In questo movimento, entra in azione, il Karma irresistibile del popolo  usurpato  che finalmente trova pace. Questo tipo di costellazioni non sono volute o messe in scena da noi.  Qui, entrano in azione altre forze spirituali. Tuttavia, sempre con un amore che abbraccia tutti, si supera e si guarisce per tutti questo passato.